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LA PIÙ GRANDE FORTUNA: LA CONFESSIONE

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San Raffaele Arcangelo
icon12  view post Posted on 9/8/2015, 18:12




LA PIÙ GRANDE FORTUNA: LA CONFESSIONE

Se in terra ci fosse un tribunale al quale potessero ricorrere i condannati a morte e venissero da esso assolti, tutti i condannati del mondo vi ricorrerebbero, anche a dover percorrere a piedi tutta la terra. C'è un tribunale che assolve tutti i condannati all'inferno, è a quattro passi, e nessuno vi ricorre: è la CONFESSIONE.

Forse, come tanti, ti illudi che l'inferno non c'è o senti dire questo da qualche ignorante. E se poi c'è e vi precipiti, chi ti caverà da esso? Perché non ti informi? Dopo tutto, se ti informi, il bene non lo fai agli altri, ma a te. Leggi i nostri libri: Sopravviverò? Come?, Certezze su Gesù, il senso dell'esistenza. Vedrai che c'è di sicuro e che, per fortuna nostra, c'è anche il Paradiso.

Se poi vuoi conferme contemporanee, studia le recenti apparizioni della Madonna. Vedrai che sono autentiche, che in tutte esse la Madonna parla dell'inferno e che a Fatima, a Medjugorje, a Marienfried, a Oulx l'ha fatto addirittura vedere ai veggenti, che sono rimasti.terrorizzati e che ha fatto vedere loro anche il Paradiso.

Perché vuoi perdere il Paradiso e andare all'inferno?

Tanti poemi medioevali, sulla falsariga della Chanson d'Ajol, raccontano: «Una giovane di famiglia regale viene rapita dai briganti. Un prode guerriero, rischiando la vita insegue i briganti, li assale, li sgomina e libera la giovane, la quale, ritornata al padre, diventa regina».

È quanto avviene mediante la Confessione.

L'uomo, divenuto col battesimo figlio di Dio, sollecitato da Satana, dai cattivi compagni, dai cattivi spettacoli e dalle sue stesse passioni, diventa schiavo di Satana.

Il Figlio di Dio, scendendo dal cielo e morendo sulla Croce, sconfigge Satana e viene a offrire all'uomo la possibilità, prima, di diventare figlio di Dio, dopo, di ritornare ad esserlo e così di liberarsi dal pericolo dell'inferno e di diventare un principe del Paradiso.

E tutto questo, ora, a una semplicissima condizione: facendo una buona confessione. Verrebbe da non credere; ma è stato Gesù stesso che l'ha detto: «A chi rimetterete i peccati saranno rimessi; a chi li riterrete, saranno ritenuti» (Gv..20,23). Una fortuna così grande è stata possibile solo perché Gesù ha pagato per tutti noi. La confessione è sgorgata dal suo Cuore squarciato sulla croce, ma l'assoluzione arriva soltanto a chi è profondamente pentito.

Un giorno un povero peccatore andò a confessarsi da s. Antonino, Arcivescovo di Firenze. Per non dimenticare neanche uno dei suoi peccati li aveva scritti in quattro fogli e li leggeva, piangendo per il dolore di avere offeso Dio. Datagli l'assoluzione, il santo gli disse: « Và in pace. Non ci pensare più; Dio ti ha perdonato».

- Possibile?, rispose il peccatore.

- Rileggili, gli disse il santo.

Quell'uomo riprese i fogli per leggerli, ma li trovò tutti bianchi.

- Come Dio li ha cancellati dalla carta, gli disse il santo, così li ha cancellati dall'anima tua. Per avere uguale fortuna evidentemente non basta dire i propri peccati. Bisogna, oltre al pentimento, avere ferma volontà di non ricadervi. Moltissimi si confessano per anni e decenni sempre le stesse cose, senza migliorare mai neanche un pochino.

Bisogna dire che non hanno buona volontà e che le loro confessioni probabilmente non hanno valore. Un giorno un giovane, che si confessava sempre di bestemmiare, mi disse:

- Non può credere quanto mi addoloro ogni volta che bestemmio. Mi viene da sbattermi la testa a un muro.

- Io ho un rimedio infallibile, risposi. Se mi prometti di adoperarlo te lo dirò.

Glielo prometto.

- Ogni volta che bestemmi dà L. 20.000 a un povero.

- Lo farò, mi rispose.

Dopo tre giorni gli scappò una bestemmia. Diede le L. 20.000 a un povero.

Dopo di allora sono passati dieci anni e quel giovane non ha bestemmiato più. Mi disse:

- Sa? Prima ero pentito davvero; ma ora è un'altra cosa. Pensando che debbo mettere mano al portafoglio, mi freno.

Chi poi fosse convinto di non farcela, dovrebbe ricordare questo: S. Agostino si era sforzato a lungo, ma inutilmente, di persuadere un amico a lasciare l'amante. L'amico. rispondeva sempre di non farcela. Un giorno, però, egli trovò presso l'amante un altro uomo. Questi, che era preparato, lo accolse e lo rincorse a bastonate. L'amico da quel giorno abbandonò l'amante e dimenticò anche la strada. S. Agostino concluse:

- Quod non potuit Dominus, potuit baculus (quello che non poté fare il Signore, lo fece il bastone).

Per fare una buona confessione, esaminati bene e piangi i tuoi peccati:

I. Non avrai altro Dio fuori di me

Hai parlato male di Dio, della Chiesa, del Papa, dei sacerdoti? Hai dubitato volontariamente di quanto insegna la fede? Hai ricorso alla magia, ai maghi, alle fatture, alle carte? Hai preso parte a sedute spiritiche? Hai criticato la Divina Provvidenza o ti sei lamentato di essa nei travagli della vita? Hai trascurato il bene per rispetto umano? Accetti dottrine condannate dalla Chiesa (ad es., il socialismo, il comunismo, la massoneria, ecc.)? Hai degli idoli che ti fanno dimenticare o mettere al secondo posto Dio? Sono forse un uomo, una donna, il divertimento, il denaro, il lavoro, la politica? Forse per causa di essi non trovi tempo per la preghiera quotidiana, per la Messa domenicale, per le opere buone? Forse per essi non vai per il sottile con la tua coscienza e facilmente trasgredisci la legge di Dio? Ti istruisci nelle verità della fede? Partecipi alla vita parrocchiale?

Forse il tuo dio è divenuto la TV, e per essa non trovi la sera neanche mezz'ora di tempo per pregare, per recitare il rosario, per leggere il Vangelo?

E forse non trovi neanche 5 minuti? Non credere di poterti così salvare. La Madonna ha detto a Medjugorje: «Quelli che non pregano, sono atei».



II. Non nominare il nome di Dio invano

Hai bestemmiato il nome di Dio, della Vergine, dei Santi? Quante volte? Li nomini senza rispetto o dici barzellette irriverenti? Hai dato ad altri motivo di bestemmiare?

Lo sai che la bestemmia è uno dei peccati più gravi che può fare un uomo, e che Dio ordinò a Mosè che chi bestemmiava doveva venire ucciso?

Infatti l'omicidio è l'uccisione di un uomo; la bestemmia è la tentata uccisione di Dio stesso. Attribuisci a Dio i mali e le cose storte che avvengono nella vita? Hai fatto promesse o voti senza mantenerli?



III. Ricordati di santificare la festa

Vai a Messa la domenica? La metti al primo o all'ultimo posto o a quando hai tempo? Arrivi a Messa iniziata o a mezza Messa? Preghi durante la Messa o stai distratto, o, addirittura, ti metti a parlare? Santifichi almeno in parte il resto dalla giornata con letture sante, con visite ai malati, con opere di carità o di apostolato, con la partecipazione a qualche attività ecclesiale? Hai lavorato o fatto lavorare nei giorni di festa senza un grave motivo?

Forse dici di non trovare assolutamente tempo per la Messa. Dici una bugia. Infatti se qualcuno ti desse ogni volta che vai a Messa L. 50.000, non solo ci andresti ogni domenica, ma chiederesti di poterci andare ogni giorno. La Messa vale infinitamente di più di L. 50.000.

Forse dici di avere Dio nel cuore. Non è vero. Perché non ti contenti di avere tua madre nel cuore, ma vai spesso a trovarla?

Chi ama veramente una persona la cerca spesso. Gesù sta nel tabernacolo, in Chiesa ad aspettarti. Va a trovarlo almeno ogni domenica.



IV. Onora il padre e la madre

Hai mancato di rispetto ai genitori o ai superiori? Hai loro dato gravi dispiaceri o li hai ingiuriati? Li hai minacciati? Li onori, li ubbidisci, li assisti, li sostieni? Oppure li lasci soli o vai a chiuderli in un asilo? Rispetti i più grandi?



V. Non uccidere

Hai praticato o consigliato l'aborto? Lo sai che un aborto, sia pure di pochi giorni è un vero omicidio? Hai percosso, maltrattato, imprecato, ingiuriato qualcuno? Hai litigato? Porti odio a qualcuno? Ti sei rallegrato del male altrui? Ti sei vendicato? Hai dato cattivo esempio o cattivi consigli? Ami il prossimo? Pratichi le 7 opere di misericordia corporale e spirituale? Ricordi che quanti non le fanno vanno all'inferno?

Forse per gli affamati e per i lebbrosi del Terzo Mondo e per i poveri che vedi non trovi mai soldi. Ma quanto denaro potresti risparmiare sui cibi, sui vestiti, sui capricci e forse anche sulle sigarette! Come puoi salvarti se per te tutte queste cose valgono più della vita di un uomo o della sua salvezza eterna? Dovresti, poi, riflettere che il peccato chi lo fa lo paga, o di qua o di là, che dobbiamo dare conto anche di una sola parola oziosa (Mt. 12,36), e che, per fortuna nostra, «la carità copre la moltitudine dei peccati» (1 Pt. 4,8).

In fondo non possiamo fare migliore impiego dei nostri denari che facendo moltissime elemosine: eviteremo il purgatorio e guadagneremo tanti meriti.

Hai soccorso il prossimo in bisogno? Hai cercato di correggere con buone maniere chi bestemmia, chi fa turpiloquio o altri peccati?



VI. Non commettere atti impuri - IX. Non desiderare la donna di altri

Hai letto giornali o visto spettacoli porno? Hai dato occasione a pensieri impuri con sguardi, discorsi, compagnie cattive? Hai preso parte a balli licenziosi? Hai indotto altri al peccato con sguardi, discorsi, consigli, cattivi esempi, mode provocanti? Hai desiderato la persona d'altri? Hai commesso azioni impure? Da solo o con altri? Quante volte? Se sei sposato, hai profanato il matrimonio con l'infedeltà o con l'onanismo o con la contraccezione per non avere figli?



VII. Non rubare - X. Non desiderare la roba d'altri

Hai rubato? Hai restituito la roba rubata o trovata? Hai fatto frodi nel vendere o nel comprare? Se lavori sotto terzi, hai fatto bene il tuo lavoro e il tuo dovere? Se sei datore di lavoro, paghi la giusta mercede agli operai? Se sei studente, studi? Hai riparato i danni fatti al prossimo? Ti impegni per il bene degli altri in spirito di servizio?



VIII. Non dire falsa testimonianza

Dici bugie? Per di più vi giuri? Hai l'abitudine di esagerare? Hai mantenuto i segreti? Hai imbrogliato o calunniato qualcuno? Hai reso manifesti i peccati e le mancanze del prossimo? Hai incolpato qualcuno innocente? Hai riparato il male recato agli altri nell'onore? Hai recato male a qualcuno con le tue menzogne? Vai riferendo al prossimo il male che hai sentito contro di esso?

Esame sui vizi capitali

Hai peccato di superbia? Sei stato ambizioso o egoista? Ti sei lasciato prendere dall'ira? Hai peccato di gola? Ti sei ubriacato? Sei stato invidioso? Hai goduto del male altrui? Hai perduto tempo? Hai compiuto bene il tuo lavoro? Hai pregato durante il giorno e bene?

Esame sui precetti della Chiesa

Sei andato a Messa la domenica? Hai osservato il venerdì l'astinenza delle carni? Se hai l'età, hai fatto i pochi digiuni prescritti? Ti sei confessato e comunicato con le dovute disposizioni? Hai dimenticato qualche grave peccato nell'ultima confessione o l'hai taciuto per vergogna? Hai fatto la penitenza imposta dal confessore?

(Sac. Antonino Santangelo) (Comunità Editrice 95031 ADRANO (CT)
 
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