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Unzione degli infermi

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San Raffaele Arcangelo
view post Posted on 9/8/2015, 13:27





Una volta questo Sacramento si chiamava «Estrema Unzione». Ma, siccome era un nome che impressionava molto, ora lo si chiama «Unzione degli Infermi» od Olio Santo. Non c'è Sacramento che fa tanta paura come questo. Perché l'Unzione con l'Olio Santo viene fatta agli ammalati in pericolo di morte. Quindi, essendo collegata l'idea della Unzione a quella della morte, il Sacramento fa paura!

Non c'è cosa più irrazionale di questa... Eppure noi abbiamo paura... L'unzione degli infermi è un Sacramento, e come tale ha:

La Materia: l'Olio Santo benedetto dal Vescovo il Giovedì Santo.

Il Ministro: il Parroco o Sacerdote autorizzato. La formula: «per questa santa unzione e la sua piissima misericordia, ti aiuti il Signore con la Grazia dello Spirito Santo, e, liberandoti dai peccati, ti salvi, e, nella sua bontà, ti sollevi».

Il Sacerdote, mentre dice la formula, unge con l'Olio Santo la fronte e le mani dell'ammalato! Una volta si ungevano anche gli occhi, il naso, la bocca, ed i piedi... Ora non più. Ma l'efficacia è la stessa. L'effetto del Sacramento è duplice: materiale e spirituale!

Effetto Materiale: Guarigione del malato o spiccato miglioramento della salute!

Moltissimi ammalati si sono ripresi completamente, dopo ricevuta l'unzione degli infermi. Un caso è mia suocera che ha ricevuto per ben cinque volte l'unzione e ogni volta si è ripresa. L'ultima volta l'ha ricevuta nel Luglio scorso, quando pensavamo che morisse. Ora sta bene, coi suoi 90 anni. L'Unzione, quindi, non fa morire, ma guarire (quando il Signore vuole)!

Effetto Spirituale: E molteplice, cioè ha molti aspetti.



A. Cancella i peccati commessi di qualsiasi gravità!

Agisce come la confessione, anche se l'ammalato non può parlare. La conseguenza è meravigliosa: in caso di morte l'anima, con certezza assoluta, si salva! In caso di guarigione, bisogna ridire nella confessione i peccati perdonati dall'Unzione degli Infermi, per ragguagliare il Confessore della nostra coscienza.



B. Dà forza per resistere alle tentazioni. Il Demonio in punto di morte, non vuol perdere noi, sua preda. Odia tanto Dio, da non voler assolutamente che noi l'amiamo eternamente. Non vuole assolutamente che noi, col nostro amore, compensiamo il suo odio. E allora le inventa tutte, per farci cadere nella disperazione. Ci presenta tutte le cose, gli interessi e le persone care che dobbiamo lasciare! Ci presenta la morte come una cosa ingiusta per la nostra età! ci presenta tutti i peccati commessi e anche quelli dimenticati...! Ci rende quel momento il più nero possibile... per mettere in noi la disperazione, per destare in noi la diffidenza nel perdono di Dio e nel suo immenso amore per noi.

Ebbene l'Olio Santo allontana il demonio dal letto dell'ammalato o comunica una forza tale da sfuggire alle sue tentazioni.



C. Dona rassegnazione al volere di Dio, che dispone così di noi e della nostra vita. Dà tanta luce alla nostra mente e serenità al cuore che si abbandona con tutta la fiducia possibile a colui che (prima di essere giudice) è Padre... E... un Padre, quando il figlio torna a casa, non sta a guardare il pelo nell'uovo sul suo passato. È felice ch'è tornato con amore! Il passato è già passato e non conta più, quando c'e l'amore!



D. Riesce a rendere perfino l'accettazione della morte una liberazione! Forse mi dite che sono un poeta...!?! Che farnetico?... Eppure fratelli è così! In molti Santi la morte non soltanto è stata accettata, ma desiderata come una liberazione dal carcere del corpo, in cui l'anima è rinchiusa. S. Francesco la chiamava sorella morte.

S. Roberto Bellarmino si fece dipingere un quadro della morte con in mano non la solita falce, che toglie la vita, ma una chiave d'oro ed una rosa! Disse al pittore: «Perché farmi spaventare con una falce? La morte mi apre la porta del Paradiso, mi porta in un perenne giardino... ».



Sono questi i meravigliosi effetti della Unzione degli infermi. E noi abbiamo paura? Ma perche? Di che cosa? Di spaventare il malato? Ma non ci rendiamo conto che cosi facendo, diventiamo crudeli, mandando all'inferno coloro che amiamo? Mi direte: «Quando chiamare il Prete per l'Olio Santo?» - Appena pensiamo che la malattia possa essere pericolosa, senza aspettare che l'ammalato perda conoscenza.

È vero che il Sacramento agisce normalmente, anche quando si e in coma! Però è meglio riceverlo quando si capisce e magari dopo aver fatto la Confessione e la Comunione. Perché? Perché se all'azione del Sacramento si unisce anche la volontà del malato che accetta, partecipa e prega, il beneficio del Sacramento è maggiore.

Si può arrivare sino al punto che, accettando tutti i dolori e facendo un atto perfetto di amore di Dio, l'ammalato passi direttamente dal letto del dolore al Paradiso! Perché un atto di amore perfetto cancella anche tutto il Purgatorio da farsi dopo la morte. E questo non è sublime? Perché dunque aspettare che si perdano i sensi, togliendo ai nostri cari la possibilità di anticipare il possesso di Dio?

Quindi, avendo un moribondo in famiglia, siamo intelligenti e pratici. Amiamo davvero i nostri cari mettendoli al corrente della gravità della malattia. Non abbiamo la falsa paura di spaventarli col dire la verità! Meglio spaventarli, affinché si preparino bene al grande passo, che mandarli all'Inferno perdendoli per sempre!!!

Quale tormento vedere morire una madre od un padre senza Sacramenti e mandarli con il diavolo! Questa angoscia durerà per tutta la vita di chi resta!...

O Gesù, non voglio che questo accada di me!

Quando starò male e sarò prossimo a lasciare la terra, spingi mia moglie, o chi sarà presso di me, a chiamare il Sacerdote. Voglio morire, amandoti, o Gesù! Ispira mia moglie, o chi starà presso il mio letto, a far celebrare molte S. Messe per l'anima mia moribonda. Le S. Messe celebrate dopo la mia morte, serviranno ad accorciare il mio tempo di espiazione in Purgatorio.

Ma quelle celebrate prima della mia morte serviranno ad attirare il tuo perdono anticipato su di me!... Serviranno a riversare tanto tuo amore in me. Le S.S. Messe celebrate per me moribondo, serviranno a dilatare l'anima mia, a renderla più capace di capirti e quindi più idonea a contenere tanto amore per te!

O Gesù quanto amore vorrei avere in quell'istante! Molto! Tanto da scoppiare di gioia. Non ti dico di farmi morire d'amore per te, così com'è morta d'amore tua Madre Maria S.S., così com'è morta d'amore S. Teresina del Bambino Gesù e tanti altri Santi degni di un dono così grande! Ma ti prego, dammi molto amore! Tanto! Tanto quanto ne può contenere questa misera anima mia, da te creata e lasciata su questa terra per tanto tempo!

O Dio Uno e Trino, ascolta la mia preghiera! Quando questa vita finirà, voglio immergermi in Te, saturo d'amore sino all'impossibile.

O Dio infondi tanto, ma tanto amore in me... quando lascerò la terra...

(dal mensile «Il Fuoco di Pentecoste.)

 
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