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SALMO 150

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San Raffaele Arcangelo
view post Posted on 3/12/2009, 18:21






L'alleluia finale

Formalmente questo Sl 150, con cui si chiude il Salterio, appartiene al genere innico, anche se, peraltro, in esso è sviluppato soltanto il motivo introduttivo degli inviti- alla lode. In realtà esso è una dossologia messa a conclusione e a coronamento non solo del gruppetto dei salmi allelujatici che precedono, ma di tutta l lirica sacra raccolta nel Salterio. Vi riconosciamo la seguente struttura: vi sono dieci inviti, diretti ma impersonali, alla lode (« lodate », ebr. hall lîu) che riprendono la nota formula liturgica hall'M jah (« lodate Jahwèh »); essi, abbinati in parallelismo, formano come il corpo dell'inno (vv. 1-5). A conclusione (v. 6) sta un ultimo invito, ma indiretto (« dia lode », ebr. jballe~, rivolto ad ogni essere vivente. L'oggetto della lode, Jahwèh-Dio, mentre nel primo invito è indicato con il suo nome, per così dire, di natura, « Dio » (ma nella forma arcaica e poetica 'el), in quello conclusivo, con il nome proprio «Jahwèh » (ma nella forma ridotta, pure poetica, « y rio in tutti gli altri inviti intermedi è indicato, invece, con il semplice suffisso pronomínale (ebr. -hú, « -lo »). Destinatari degli inviti, al di fuori del v.. conclusivo; sembrano indicati, indirettamente, nel v. iniziale, e cioè: la comunità cultuale raccolta nel tempio terrestre di Jahwèh (v. la) e, parallelamente, la corte celeste che sta a suo servizio nel santuario del cielo (v. lb). Così la lode parte dal santuario terrestre (v. la). risuona nei cieli (v. 1b) e, infine, si espande in tutto il mondo nel « respiro » di ogni vivente (v. 6). Va notato che il tema della lode è appena accennato, sotto forma di implicita « motivazione » nel v. 2 e cioè: la « grandezza » di Dio e la « potenza » delle sue opere; mentre ampio risalto è dato al concerto di « musica sacra » che dovrà accompagnare la lode. Al di là degli elementi formali, di questo inno dossologico potremmo individuare la seguente struttura: invito introduttivo con motivazione (1-2); corpo, tutto occupato dal concerto di musica sacra (3-5); invito conclusivo (6). Genere letterario: inno. Divisione: introduzione (1-2); corpo (3-5); conclusione (6).



Alleluia.

Lodate Dio dal suo santuario, lodatelo nel firmamento della sua potenza.

Lodatelo per le sue forti imprese, lodatelo per l'immensa sua grandezza.

Lodatelo con squilli di tromba, lodatelo con arpa e cetra.

Lodatelo con timpani e danza, lodatelo sulle corde e sui flauti.

Lodatelo con cembali squillanti, lodatelo con cembali sonori.

Ogni essere che ha respiro dia lode a Jahwèh.

Alleluia.



150,1: nel firmamento della sua potenza: circonlocuzione del cielo, che ai nostri occhi appare come una immensa volta, opera e sede, nello stesso tempo, dell'onnipotente Creatore (cf. Gn 1,6; Sl 19,2).

forti imprese: sono quelle della creazione, come anche della storia salvifica, entrambe ricordate continuamente nella lirica sacra del Salterio.

Ogni essere che ha respiro: lett.: «ogni respiro»; è espressione poetica designante principalmente il genere umano (cf. Gn 2,7), che tuttavia viene applicata, per estensione, al mondo animale (cf. Gn 7,22).

 
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