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Luca 12,35-38, Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli.

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San Raffaele Arcangelo
view post Posted on 19/10/2009, 17:49






In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.

Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.

E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».



COMMENTO

Attendiamo Cristo nella notte della vita

Colpisce l'accostamento tra la prima lettura ed il Vangelo, che la Liturgia della Parola ci propone in questo giorno. San Paolo insegna la dottrina del peccato originale, commesso dall'uomo all'inizio dei tempi, che ha permesso l'ingresso del peccato e della morte nel mondo. Il Signore Gesù Cristo invita alla vigilanza: è come se ci richiamasse al nostro dovere di non lasciarci tentare dal nemico di Dio e dell'uomo, come invece avvenne all'inizio e continua ad avvenire, da quel giorno in poi.

Meditazione

Secondo una tradizione rabbinica, Adamo ed Eva peccarono nel giorno stesso in cui Dio li aveva creati. L'uomo, che era ancora ingenuo e puro, creato buono ed innocente, cadde purtroppo facile preda della tentazione diabolica. Sant'Ireneo di Lione dice che il serpente ebbe con i primi uomini un compito piuttosto agevole, visto che erano simili a bambini per il loro candore. Noi, nati già segnati dal peccato originale, siamo spesso tutt'altro che puri ed innocenti di cuore. A maggior ragione, però, dobbiamo vigilare, per non ricadere nell'errore dei primi uomini. Gesù ci parla di questo con la parabola di alcuni servi lasciati a custodire la casa del padrone, che si è recato alle nozze. Essi devono stare ben svegli e con le livree in perfetto ordine, in modo da aprire subito al padrone quando egli torna. Immaginiamo questo padrone che ha partecipato ai festeggiamenti delle nozze, con la musica, le danze e certamente anche il vino inebriante. Egli torna a casa tutto euforico, magari arzillo e barcollante. Egli non può aspettare alla porta: bisogna subito aprirgli. Vedendo che, mentre lui andava a festeggiare e divertirsi, i servi lo hanno fedelmente atteso in piedi, magari per tutta la notte, egli né resterà ammirato. Penserà: questi servi fedeli si sono privati persino del sonno per essere pronti a ricevermi e per custodire la mia casa! Perciò è verosimile che egli li loderà molto e anche li premierà adeguatamente. Certo, per i servi quell'attesa - colma di incertezza e di stanchezza - è stata penosa. Allo stesso modo la nostra vita è una lunga notte, in cui dobbiamo vigilare ogni momento perché non sappiamo quando il Signore verrà. A volte questo è molto pesante. Ma Gesù ci assicura che questa veglia è meritevole e che ci ripagherà con abbondanza: beati noi se Cristo ci troverà così!
 
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